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5 Luglio 2012

Spending review, scattano le proteste

Le Regioni verso la rottura col governo. Dalle aule di tribunale alle università sono tante le obiezioni ai tagli previsti dal decreto diventato legge

Il provvedimento sulla revisione di spesa è ormai legge grazie al via libera votato dal Senato mercoledì, ma ora la battaglia si sposta all'esterno del Parlamento. Numerose le categorie sul piede di guerra per le sforbiciate previste dal governo. Iniziano gli avvocati che oggi paralizzeranno l'attività nei tribunali. Ma proteste si alzano anche da scuola, sanità ed enti locali. Salvi i mini-ospedali.
Sono molti i punti su cui si concentrano le proteste delle categorie: dai tagli alla sanità a quelli riguardanti i dipendenti pubblici. I sindacati sono sul piede di guerra e hanno parlato della possibilità di uno sciopero generale. Per la Cisl "c'è molta confusione. L'unica cosa certa è che si taglia l'assistenza e, ancora una volta, a pagare saranno le persone con maggiori difficoltà economiche".

Salvi i mini-ospedali
La spending review non farà chiudere gli ospedali con meno di 80 posti letto, per i quali nelle bozze fin qui circolate era prevista la cancellazione. Secondo indiscrezioni nella versione finale del decreto quell'intervento sarebbe scomparso.

Sanità, Regioni verso rottura col governo
Al termine della Conferenza delle regioni, a pochi minuti dall'incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi, i governatori hanno annunciato che sono sul punto di rompere col governo. Il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, riferisce che per le regioni i tagli decisi dal Governo nella sanità per il 2012 sono "irricevibili", visto che "sono venute meno le normali relazioni istituzionali tra governo e regioni, incidendo negativamente sui principi costituzionali". "Credo che siamo a qualche millimetro di distanza da una clamorosa rottura tra diversi attori dello Stato" ha dichiarato il leader di Sinistra ecologia e libertà, Nichi Vendola.

Sanità, Polverini: "Potrebbe intervenire il Colle"
"C'è un profilo costituzionale. Noi siamo una parte dello Stato, il governo non può agire in modo unilaterale su un tema come la sanità in cui si opera insieme. Questo è un problema che puo' addirittura interessare il garante dell'assetto costituzionale, cioè il presidente della Repubblica", ha specificato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

Province: "Tagli insostenibili"
I presidenti delle Province parlano di "tagli lineari e insostenibili a Regioni, Province e Comuni, che colpiscono principalmente gli enti virtuosi".

Federfarma il 10 luglio manifestazione a Roma
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha annunciato di aver chiesto l'autorizzazione per una manifestazione davanti a Montecitorio per il 10 luglio. "Per una volta andremo anche noi in piazza a gridare, perche' non ce la facciamo più".

Enti locali, rischio aumento tasse
Numerosi amministratori locali hanno lanciato l'allarme delle possibili ricadute delle decisioni del governo, ricadute che, in soldoni, significherebbero aumento delle imposte locali o impossibilità di gestire servizi adeguati per i cittadini.

Scuola, la Gilda reagisce
Nel campo dell'istruzione invece il coordinatore nazionale della Gilda insegnanti ha definito inammissibile il fatto che "si contempli una sottrazione di ben 200 milioni di euro alle università a vantaggio delle scuole private".

Avvocati, giovedì la protesta
La protesta degli avvocati, che per giovedì hanno indetto una astensione dalle udienze, si concentra contro la chiusura di quasi 1000 uffici giudiziari e da quella che l'Organismo Unitario dell'avvocatura ha definito "la rottamazione della giustizia".

Beni culturali sul piede di guerra
Disappunto anche da parte del ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Secondo il segretario nazionale della Confsal Unsa-Beniculturali, "i tagli prevederebbero 2000 dipendenti fuori dalla pianta organica e la rinuncia a sette/otto dirigenti".